L’inaugurazione

Presso il Teatro Nuovo di Cannobio viene inaugurata la prima tappa della mostra Visionary Women di Jill Mathis. Alla presentazione del progetto artistico e sociale che valorizza lo sguardo fotografico femminile sul lavoro di altre donne, segue la visita all’esposizione in Palazzo Parasi. L’inaugurazione, alla presenza dell’artista, della curatrice Giulia Grassi e della coordinatrice organizzatrice Elena Poletti, si terrà sabato 26 marzo 2022 alle ore 16.00.

La mostra

Visionary Women è più di una mostra, è un progetto o, meglio, come dice il nome stesso, una visione: la visione di un’artista che racconta ambienti e dettagli del lavoro di donne imprenditrici di successo, in settori considerati non convenzionali per loro.
Il campione è stato selezionato tra imprese/imprenditrici del Verbano Cusio Ossola e gli strumenti per far conoscere gli esempi scelti sono volutamente pensati per essere itineranti e quindi venire proposti nelle diverse aree territoriali nel corso del 2022 (Cannobio, Verbania, Domodossola, Santa Maria Maggiore, Mergozzo, Ghiffa, Omegna) e per raggiungere, in particolare attraverso i social (Instagram e Facebook) e attività dedicate alle scuole superiori, anche il pubblico più giovane e fornire quindi esempi ispiratori delle scelte future per le nuove generazioni.
L’idea è stata focalizzata a raccontare le donne nel mondo dell’imprenditoria del Verbano Cusio Ossola, una terra che in passato ha avuto una forte vocazione industriale, primo ambito in cui hanno trovato lavoro molte donne, come manodopera più o meno specializzata. Così avveniva nei cappellifici, come il Panizza.
Oggi, a distanza di oltre un secolo dal grande boom industriale del territorio, il panorama è molto cambiato e con esso il ruolo femminile, tanto che in una parte significativa delle aziende del territorio le donne occupano posizioni apicali e si sono fatte promotrici di attivare produzioni e lavorazioni d’eccellenza.
La mostra propone immagini artistiche di Jill Mathis in grande formato (80×120 e 120×180), realizzate in 12 imprese a guida femminile, accompagnati da brevi testi che raccontano le donne e le loro esperienze.
Nell’individuazione delle figure si è cercato di toccare diversi settori: industria, artigianato, agricoltura, ricerca scientifica. Vi sono aziende della moda, con i cappelli Panizza; del tessile, con Manifattura Domodossola; degli accessori, con la produzione di occhiali Estyl. Il Consorzio a guida femminile Erba Böna si occupa di coltivazione e trasformazione delle erbe di montagna. L’artigianato del legno è l’ambito in cui opera Legnoart, mentre diverse sono le realtà a guida femminile che trattano la lavorazione della pietra, settore storicamente importante in questo territorio. Si va dal duro lavoro del taglio di Montorfano Graniti, un’impresa giovane e interamente voluta e gestita da una donna, al riutilizzo degli scarti di cava di Moro Serizzo con il progetto Pietre Trovanti, un’invenzione femminile, che la dice lunga sull’attenzione ambientale della sua ideatrice, per arrivare a una grande industria di produzione di lame e filo diamantato per il taglio delle pietre, Stein Varz, amministrata al femminile.
Due grandi industrie metalmeccaniche a guida femminile portano avanti da più generazioni lavorazioni specializzate: Cerutti Inox di attrezzature HORECA ed elementi di carpenteria in acciaio, AVO di ruote di ogni tipo e materiale. Un forte orientamento alla ricerca applicata alla produzione di speciali abrasivi caratterizza ADI International Chips. Mentre il settore della ricerca scientifica pura è quello in cui opera la scienziata del CNR – Istituto di Ricerca sulle Acque, che testimonia il valore etico del suo impegno speculativo per la salvaguardia dell’ambiente.
 
Cannobio, Parasi (sabato 26 marzo – lunedì 18 aprile)
Verbania, Villa Giulia (sabato 30 aprile – domenica 29 maggio)
Santa Maria Maggiore, Palazzo Mandamentale (giovedì 2 giugno – domenica 19 giugno)
Mergozzo, Antica Latteria (giovedì 30 giugno- domenica 24 luglio)
Ghiffa, Sala Panizza-Brunitoio (sabato 30 luglio – domenica 14 agosto)
Omegna, Forum (sabato 10 settembre – domenica 2 ottobre 2022)
Domodossola, Sala mostre La Motta (sabato 8 ottobre – domenica 13 novembre 2022)

L’artista

Gli scatti fotografici di Jill Mathis esprimono realtà complesse e aumentate, nelle quali lo strumento di uso quotidiano, il particolare nascosto o il più minuto dettaglio diventano opera d’arte. Il suo stile personale crea un rapporto stretto e indivisibile tra arte fotografica e oggetti industriali, orientando la ricerca del bello nei prodotti finiti, così come nel processo produttivo, mettendo in evidenza gli ingranaggi o le particolari forme meccaniche.
Jill Mathis è di origine texana e da 25 anni vive e lavora a Mergozzo, alternando impegni lavorativi oltreoceano a mostre italiane. Dopo gli studi di scultura e fotografia alla Facoltà di Belle Arti all’Università di San Antonio in Texas, ha iniziato la carriera giornalistica lavorando per varie testate negli USA. Ha poi frequentato la Scuola di Fotogiornalismo all’Università di Austin e iniziato internati presso alcuni dei più importanti fotografi di moda a New York. Nella Grande Mela è diventata assistente a tempo pieno di Ralph Gibson, uno dei più noti maestri della fotografia statunitense. Molti dei suoi lavori sono raccolti nelle collezioni di musei pubblici. A New York al Whitney Museum of American Art, all’International Center of Photography e al Brooklyn Museum of Art. In Florida sono al Norton Museum of Art, poi ancora nei musei di Alabama, Connecticut, Texas e Ohio.

L’eclettismo creativo di Jill Mathis

Una fotografa di origine americana – e più precisamente texana – si stabilisce in un piccolo centro italiano, Mergozzo, affacciato sull’omonimo piccolo lago tra i monti che dal lago Maggiore si allungano verso la Val d’Ossola: una scelta atipica e coraggiosa per un’americana, che rinuncia le seduzioni delle grandi città italiane, più internazionali, o di quelle più cariche di storia e di arte. In questo ambiente tranquillo, immerso nella natura, porta avanti da molti anni la sua ricerca fotografica con risultati eccellenti che l’hanno vista proiettata in molte gallerie e Musei americani di prestigio.

Jill Mathis conduce una ricerca in linea con la tendenza attuale della fotografia artistica, non più chiusa all’interno di un linguaggio troppo autoreferenziale, legata cioè all’aspetto documentario e realistico: al contrario i suoi lavori spaziano da alcune prime esperienze dai tratti poetico-realistici alle astrazioni e al concettuale.

È importante sottolineare, nel suo percorso artistico, la sua capacità di realizzare lavori professionali, eseguiti per molte importanti aziende, caratterizzandoli con la sua forte impronta creativa, lontana da un mero documentarismo. Da queste esperienze nasce il progetto Visionary Women, dedicato alle donne di successo nel mondo dell’imprenditoria, un settore ancora fortemente dominato dagli uomini. Il progetto ha suscitato subito l’attenzione e la partecipazione di Enti, Aziende e di un’ampia rete culturale e museale che provvede alla sua realizzazione e diffusione.

Un dato emerge in definitiva nella ricerca creativa di Jill Mathis: il suo eclettismo linguistico che la pone in sintonia con la pratica artistico-fotografica contemporanea.

Fabio Castelli
Founder and Director MIA Fair

Lo spazio

L’esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica costruzione risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo. Il Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato accuratamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte. Si tratta di un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Al piano terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane. Ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate.